Nuovi modelli di recruiting. “Quando la scuola di provenienza non fa più scuola”

Molto spesso, durante il processo di selezione di personale, il primo screening dei curricula viene realizzato valutando in primis il prestigio dell’ateneo di provenienza e il punteggio ottenuto.

Diverse società, hanno rilevato però, che così facendo si rischia di “appiattire” il capitale umano assunto in un’azienda: personale con lo stesso percorso accademico, stessa tipologia di famiglia, stesse esperienze extracurriculari.

Questo dato è stato messo in evidenza anche da prestigiose società di consulenza, come Deloitte la quale nel suo ultimo processo di recruitig ha deciso di assumere 1500 collaboratori attraverso interviste cieche, dove l’ateneo frequentato e il voto conseguito sono svelati solo dopo che il selezionatore ha formalizzato l’offerta economica per quella posizione.

Deloitte non è l’unica ad abbracciare questo nuovo modello.

L’obiettivo delle società che sono alla ricerca di metodi nuovi di selezione del proprio personale è quello di innovare i processi lavorativi e la qualità del lavoro investendo su persone che la pensano in modo differente anche in virtù di un diverso background sociale.

In sostanza sembra proprio che il“think different” di Steve Jobs stia facendo scuola: l‘innovazione e la produttività sono figlie dell’etoregeneità.

(Fonte www.ilsole24ore.com)